Nell’ambito della 13a Biennale internazionale di architettura di Venezia, dal titolo «Common Ground», il contributo della cattedra di Günther Vogt ha preso come punto di partenza la città stessa e il suo spazio pubblico come beni comuni. Attraverso interviste a residenti e a turisti in diverse aree pubbliche di Venezia si è voluta rilevare la percezione soggettiva di questa «risorsa» locale e del suo sistema di regole relativamente alla vita quotidiana.
I risultati dei sondaggi sono stati tradotti nelle lingue del chiosco, dove ai passanti è stata offerta una vista alternativa su Venezia, su una «un-common Venice», sotto forma di giornali, cartoline e altri inusuali articoli da chiosco. In qualità di edificio più piccolo della città, il chiosco si rivolge al più vasto pubblico possibile e intende così dare vita al dialogo tra la città e la Biennale, restando aperto a tutti gratuitamente, fermamente ancorato nel Common Ground di Venezia e come Common Ground di Venezia esso stesso.